Rudraksha

Chi non è un cultore ed amante dell’ India, delle sue tradizioni e della sua religione, difficilmente sa cosa siano i  Rudraksha. Prima di assumere le sembianze di Mala o rosari, i Rudraksha sono alberi sempreverdi, che crescono rigogliosi nella piana del Gange e nella zona Himalayana.

Il nome deriva dall‘unione della parola Rudra, uno dei nomi di Shiva, e della parola Aksha che significa occhi per cui la traduzione letterale è “ gli occhi di Shiva “.

La mitologia induista vuole che questi alberi siano nati dalle lacrime del Dio Shiva e ai suoi semi vengono attribuite proprietà medicinali, mistiche ed astrologiche. I singoli semi hanno una superficie a meandri percorsa da un numero di scanalature chiamate Mukhis, variabile da uno a trentasette. Il più comune è quello a cinque Mukhis, mentre quello con un solo Mukhi probabilmente fa parte solo della mitologia. Ad ogni numero di Mukhis presenti nel seme corrisponde una divinità, un pianeta ed un mantra oltre a specifici benefici curativi per chi indossa il Rudraksha come pendente singolo. Se i semi invece compongono i Mala, diventano 108 per gli Induisti e 27 per i Buddhisti per gli usi spirituali e un numero variabile a seconda dell ‘organo che ha bisogno di trattamento se utilizzato a scopi terapeutici.

In vendita c’è una moltitudine di Rudraksha , alcuni con prezzi elevatissimi perché molto rari , ma bisogna stare attenti anche ai falsi. Ovviamente non è facile distinguere l ‘ autenticità del prodotto attraverso una foto , per cui l’ideale sarebbe comprare il seme o i Mala direttamente in India.

Le foto e i testi sono visibili  da tutti. Per la loro utilizzazione si prega però di chiederne il permesso.